” ‘Desines’ inquit ‘timere, si sperare desieris.’
(…)Nec miror ista sic ire: utrumque pendentis animi est, utrumque futuri exspectatione solliciti. Maxima autem utriusque causa est quod non ad praesentia aptamur sed cogitationes in longinqua praemittimus; itaque providentia, maximum bonum condicionis humanae, in malum versa est.”
“Non avrai più paura se smetterai di sperare.”
(…)E non mi meraviglio che le cose vadano così : speranza
e timore sono contrassegni di un animo inquieto e preoccupato del futuro. La loro causa prima è che noi non ci
adattiamo al presente, ma ci spingiamo lontano con il pensiero; per questo la capacità di fare previsioni, che pure è una
delle qualità migliori dell’uomo, si risolve in un male.
La più grande sfida: vivere nell’attimo presente. In questo una buona torta aiuta.
🙂